In uno studio clinico pubblicato ad ottobre 2022 sulla rivista “Ophthalmology retina” sono
state valutate l'acuita’ visiva a lungo termine e le prestazioni di una strategia di monitoraggio clinico domiciliare abbinato all'intelligenza artificiale, sistema autogestito in combinazione con l'assistenza standard per la diagnosi precoce della degenerazione maculare senile con evoluzione neovascolare.
Sono stati esaminati 3334 occhi di 2123 pazienti con un'eta' media di 74 anni monitorati per una durata media di 3 anni.
Gli occhi che sono passati dalla forma di degenerazione maculare senile secca a quella umida con formazione di neovasi sono stati 285.
Questi pazienti sono stati trattati con una media di 6 all'anno di iniezioni intravitreali di anticorpi monoclonali per una media di 2,7 anni.
Alla conversione ed al follow-up la percentuale di occhi che manteneva una acuita' visiva uguale o maggiore di 20/40 era rispettivamente dell'84% e dell'82%.
I pazienti durante il programma di monotoraggio hanno mostrato un'eccellente acuita' visiva a lungo termine dopo la conversione nella forma neovascolare.
Questo studio dimostra l'importanza della diagnosi precoce nella forma umida che e' responsabile di piu' dell'80% del calo e perdita della vista correlate alla degenerazione maculare senile.
I dispositivi oct (tomografia a coerenza ottica) domestici sono attualmente in fase di sviluppo e potrebbero svolgere un ruolo futuro sempre maggiore nella diagnosi precoce e nel monitoraggio della forma umida della degenerazione maculare senile.
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