Nell'articolo uscito nella rivista "Survey of ophthalmology" di Marzo - Aprile 22 è stata eseguita una revisione bibliografica per trovare articoli sulla vitamina D e l'uveite, pubblicati fino a marzo 21.
Sono stati inclusi in questa ricerca articoli con disegni di studio caso-controllo retrospettivi od osservazionali.
Gli studi hanno arruolato adulti con uveite anteriore, intermedia o posteriore non infettiva (l'uvea è una struttura anatomica dell'occhio costituita anteriormente dall'iride, medialmente dal corpo ciliare e posteriormente dalla coroide) od addirittura casi di panuveite, con livelli serici di vitamina D documentati.
L'ipovitaminosi D si è visto che è associata al rischio di uveite e sclerite non infettive e, quindi, su base autoimmune dovute ad autoanticorpi che danneggiano il tessuto uveale, provocando infiammazione. Le malattie autoimmuni sono, infatti, causate da un'alterazione che si verifica nel sistema immunitario.
Negli studi sono state descritte uveiti anteriori acute associate a spondilite anchilosante, malattia di Behçet, sarcoidosi polmonare ed ad artrite idiopatica giovanile.
Appare, quindi, importante secondo questo studio valutare i livelli serici di vitamina D per cercare di prevenire queste patologie, ricordando che bastano 15 minuti al giorno di esposizione alla luce solare per far rifornimento di questa vitamina, difficile da reperire solo con il cibo. Resta, comunque, in caso di stati carenziali la possibilità della supplementazione farmacologica.
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